giovedì 6 settembre 2007
Semi primordiali-parte II (teoria di Jeans)
Avevo accennato nell'ultimo post alla teoria di jeans, che risulta fondamentale nella descrizione della nascita ed evoluzione delle galassie. Jeans, verso l'inizio del secolo scorso, tentò di spiegare la formazione delle stelle e dei pianeti, dimostrando che a partire da un fluido omogeneo, isotropo e in condizione stazionarie, piccole fluttuazioni di densità e di velocità avrebbero potuto evolvere nel tempo sotto determinate condizioni, in particolare se l'effetto stabilizzante fornito dalla pressione sia trascurabile paragonato all'effetto dovuto all'autogravitazione. l'effetto di crescita delle pertubazioni viene allora denominato instabilità gravitazionale di Jeans. Questa sua teoria, originariamente ideata per spiegare la nascita di stelle e pianeti, può essere ripresa per indagare sull'origine delle strutture cosmiche. Occorre scrivere una serie di equazioni che nella fattispecie sono quelle di continuità, di Eulero, di Poisson più un ulteriore equazione che rende conto della conservazione dell'entropia per unità di massa, necessaria se vogliamo trascurare termini dissipativi dovuti primariamente a viscosità e termoconduzione 8di non semplice trattazione). L'insieme di queste costituisce un sistema di equazioni le quali ammettono una soluzione statica (in realtà non è proprio vero in quanto la soluzione statica và a contraddire l'equazione di Poisson, portando o a una generale espansione oppure ad un collasso isotropo). Si può prendere la teoria di Jeans (reinterpretandola) e applicarla ad un Universo omogeneo ed in espansione, ritrovando pari pari i risultati originari. In parole povere, si cerca una soluzione del precedente sistema di equazioni rappresentante una perturbazione della soluzione statica. Facendo i conti trascurando termini di ordine superiore, si trova un ulteriore sistema di equazioni, ma variato rispetto a quello di partenza. A questo punto occorre cercare soluzione tipo onde piane, arrivando a trovare ben cinque soluzioni possibili: due adiabatiche, una entropica e due vorticose (nel caso di non dipendenza della soluzione dal tempo). Se la soluzione dipende invece in modo esplicito dal tempo (e queste sono quelle più interessanti) si trova che le perturbazioni sono adiabatiche e nel risolvere il sistema con tali soluzioni si arriva alla relazione di dipersione, equazione fondamentale e importantissima. Questa relazione ci dice che le soluzioni possibili sono essenzialmente di due tipi: con una lunghezza d'onda maggiore o minore di una lunghezza d'onda ''critica'' che prende il nome di lunghezza d'onda di Jeans. Nel caso in cui sia minore abbiamo soluzioni che descrivono onde sonore, ma non appena la lunghezza d'onda diventa maggiore di quella di Jeans otteniamo soluzioni non propagantesi di ampiezza crescente o decrescente con un determinato tempo caratteristico. Quando accade ciò, la gravità prende il soppravvento sulle forze di pressione e si avvia il processo di formazione della struttura, altrimenti le forze di pressione non permetteranno alla gravità di fare il suo gioco. Nel prossimo post vedremo come questi risultati subentrino negli scenari di formazione già citati.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
20 commenti:
caro, io ho letto, ma ben poco mi è chiaro.....
Spara i tuoi dubbi uno per uno e tenteremo di risolverli.
ma invece filippo volevo chiederti, che cosa mi dici sull?ulysses di Joyce??
Quali sono questi dubbi?
la pressione sia trasculabile rispetto l'autogravitazione?? equazioni con soluzione statica??? (come può avere una soluzione statica proprio non capisco, visto che deve descrivere un colasso....), soluzioni sono onde piane???????????????????? di cui 2 adiabatiche una entropica e una vorticosa??? e così via.....
Eheheheheheh...
Giulio, l'Ulisse di Joyce (per i dubbi sul post ci spenderò qualche parola più avanti): l'Ulisse di Joyce è un libro che ha dentro tutto il mondo, un po' come l'Orlando Furioso o come Anna Karenina. Ma di più, secondo me. Perché oltre ad esserci tutto il mondo, c'è anche tutta la letteratura del mondo. Dai poemi carolingi agli slang delle periferie degradate di Dublino. E' un grande ed efficace riassunto del mondo. Se venisse giù un alieno e mi chiedesse da leggere una cosa rappresentativa di cosa siamo stati capaci noi uomini, gli darei senz'altro una copia dell'Ulisse, proprio per questo motivo. Molti dicono che sia un nucleo genetico, mentre per me invece è la più grande sistematizzazione che sia mai stata fatta in letteratura. Che poi l'innovazione stilistica sia quella di uno dei massimi geni letterari, che ha influenzato tutte le generazioni a venire, questo è verissimo, ma è un discorso che a mio avviso viene dopo. L'Ulisse è e rimane una delle massime opere di tutta la storia della letteratura, e uno dei cinque pilastri del Novecento europeo (assieme a La montagna incantata di Mann, gli Ossi di seppia di Montale, Il Castello di Kafka e Se una notte d'inverno un viaggiatore di Calvino). Che altro dire? L'Ulisse è un libro che mi ha cambiato molto. Ha cambiato il mio personale concetto di letteratura. E il ritratto finale di Molly è qualcosa che non scorderò mai, che mi ha segnato in profondità: non sono più stato in grado di pensare ad una donna senza associarla a quelle pagine. Io credo che tutti quelli che sono in grado (è estremamente difficile) e che sono appassionati di letteratura dovrebbero leggerlo almeno una volta nella vita.
mi spaventi....
l'Ulisse è un bluff. come il jazz. =)
Perché ti spavento? :)
vuoi dei ragguagli sui tuoi dubbi Giulio?
bè ema, non ci starebbe male, mi dà un po' fastidio rendermi conto di essere ignorante
Non è che sei ignorante: è che sei ancora giovane e hai studiato ancora poca fisica. Alla tua età non avrei capito niente neanch'io. Adesso Ema ti spiega meglio tutto quanto.
1- le forze di pressione e l'autogravitazione erano le forze in gioco al tempo (ci si potrebbe discutere ma prendilo per buono) che si contrapponevano. Se dico che la pressione è trascurabile significa che la gravità è più grande.
2-dovrei dedurre che tu sei molto perspicace, infatti una soluzione statica non è ammessa, ma necessariamente o si ha un collasso o un'espansione (però al tempo non si conosceva ancora il BB).
3-beh un'onda è piana quando il suo fronte d'onda può essere considerato tale. Adiabatico significa senza variazione di calore, entropico a entropia costante e vorticosa quando il rotore di v è diverso da zero. Questo ultimo punto credo di non aver migliorato...beh pensa ad un mulinello.
Se serve altro fammi sapere.
Bravo Ema.
Grazie vecchio. Che fai di bello? Come va con il Borghe?
Questa settimana vado a parlargli per sapere gli argomenti supplementari.
Non che Ema non sia stato esauriente nella sua spiegazione, eh: ma avevo promesso di dare delle delucidazioni anch'io (sotto l'ipotesi che sono un uomo di parola).
1. Pressione trascurabile rispetto all'autogravitazione. Immagina una palla di gas fatta di tante particelle, e la comprimi. Tutte le particelle, essendo più vicine, sentono la reciproca gravità e tendono quindi ad avvicinarsi ulteriormente comprimendo sempre di più la palla. Questa è l'autogravitazione: cioè la gravità verso se stessi. Agisse solo la gravità, nell'universo ci sarebbero solo buchi neri. Ma per fortuna aumentando la densità del gas aumenta anche la sua pressione, a causa dell'equazione di stato (più o meno quella che in fisica hai studiato come "legge di Boyle"). La pressione impedisce ulteriore compressione; quindi autogravitazione e pressione competono per raggiungere un equilibrio. Chiaramente, non abbiamo collasso se vince la pressione: quindi si fa l'ipotesi iniziale che la pressione sia minore dell'autogravitazione (ma non proprio trascurabile, come dice Ema, se no buco nero e ciao).
2. Equazione con soluzione statica. E' un'espressione non solo infelice, ma anche impropria: non so dove Ema l'abbia trovata. Si intende non che la densità della nube sia costante nel tempo, ma che le equazioni che descrivono il collasso lo siano. In particolare, la "soluzione statica" di cui parla Ema è quella in cui densità, pressione, velocità e potenziale sono nulli: cosa che rappresenta una situazione alquanto degenere, non trovi? E inoltre non ha nemmeno senso fisico, perché contraddice una delle equazioni di base per descrivere la palla di gas. Questo comunque Ema lo specifica. Per questo si trova una soluzione sensata solo perturbando le equazioni: ma qui entriamo in un terreno più complicato.
Se si rifanno i conti di Jeans con una palla di gas in un universo in espansione (come è in effetti il nostro) la palla inizialmente si espande assieme all'universo e le equazioni quindi non sono più costanti nel tempo, e non lo è più neanche la soluzione. Tutto è più difficile, ma soltanto così secondo me si capisce appieno e nel concreto il significato fisico del Teorema del Viriale.
3. Le soluzioni sono onde piane. Dicevo prima che pressione e autogravitazione lottano. In che modo lo fanno? Come una molla, in cui lottano allo stesso modo forza elastica e coesione tra le molecole. Cosa fa una molla? Si allunga e si accorcia, e la sua lunghezza nel tempo è descritta da una sinusoide (l=sin(t)), che è un'onda piana. Quindi la nostra palla di gas si contrae per autogravitazione e poi si espande per pressione eccetera eccetera. Rimbalza, insomma. Anche in questo caso come un'onda. Piana? Idealmente sì: ma come una molla presenta un'oscillazione smorzata che tende infine all'equilibrio, così fa anche la nostra palla di gas. L'onda piana è una soluzione matematica, ma molto poco raffinata dal punto di vista fisico.
3. Tipi di soluzioni. Bah, questo mi sembra un discorso più tecnico che altro. Siccome nel caso generale ci sono cinque equazioni di base (contando anche quella di non-staticità), matematicamente ci possono essere cinque soluzioni, che rappresentano cinque stati fisici diversi. Adiabatico credo tu sappia cosa voglia dire, e comunque l'ha detto Ema; entropico pure (in realtà si direbbe "isoentropico"); vorticoso significa in sostanza che l'energia totale della palla di gas non si conserva. Nella realtà è così: la dissipazione dovuta a viscosità o altre cose simili fa sì che le strutture che si formano nell'universo emettano radiazione, che per noi astrofisici è un ottimo modo di perdere energia. E poi è pure bello da guardare... :)
Più chiaro adesso?
si molte grazie a tutti. troppo buoni
Nella soluzione statica la densità non è nulla ma costante....
Io credo poi di non aver affatto sbagliato dicendo ''pressione trascurabile rispetto all'autogravitazione''...
Posta un commento