venerdì 15 giugno 2007

Scienza vs Cultura Umanistica

Cari lettori, qualche tempo fa vi era nel blog del mio caro amico Fili di cui troverete il link affianco a dx (non è un differenziale) un' accesa quanto simpatica discussione a cui purtroppo non ho avuto il piacere di partecipare per via di impegni importanti. La discussione verteva sul peso della cultura umanista e quindi sulle facoltà umaniste all'interno dell'università italiana. La scienza ahimè, da quando è nata, ha dovuto scontrarsi con mille difficoltà, ma una mai è stata definitivamente sorpassata. In media la gente crede fermamente nella scienza, crede in lei perchè riesce a dimostrare ciò che afferma, ma quando si tratta di discutere qualcosa di un pelo più difficile del perchè stiamo ancorati a Terra o del perchè la Terra giri intorno al Sole e di questo non si stufa mai, nascono i problemi. Nascono i problemi perchè qualcuno inizia a tirar fuori strane questioni filosofiche e spesso si ancora al significato dei termini e crede, con il solo sillogismo, di risolvere questioni di carattere scientifico. Questo breve discorso vuole dire semplicemente che finchè si discutono problemi semplici, allora sono tutti simpaticamente d'accordo, ma quando si va verso le cose un pochino più per gli addetti ai lavori, allora qui la questione si inclina e la gente fa due cose: o crede e se ne frega dei motivi oppure è scettica perchè non comprende. Ho intitolato questo post in quel modo non a caso. Ai giorni nostri c'è ancora questo stupido diverbio tra le due parti, ma quel che ancora mi dà più fastidio è il peso che si dà alla cultura generale umanista piuttosto che alla sana scienza, che da quando è nata dà all'uomo motivi per far cose che abbiano un senso (ma questo lo può comprendere solo chi è nel giro). Per questo motivo mi trovo assolutamente d'accordo con chi sostiene che nelle università italiane c'è una certa mancanza di simmetria, ma questo vale anche fuori. Infatti in tv si vedono (tg esclusi e qualche film carino) solamente cretinate. La scienza in tv non esiste, si premia il GF come programma culturale e si dà a certi babbei la facoltà di sparare idiozie (gli astronomi avranno capito che intendo). Si dà un peso troppo alto alla cultura umanista, che, per carità, tanto di capello, ma non si apprezza nel modo giusto e non si sostiene nel modo giusto chi, come le facoltà scientifiche, meriterebbe davvero. L'umanità cresce grazie alla scienza, ma quella vera e non certe discipline che si reputano tali senza esserlo, per cui sarebbe meglio gratificare un pò di più il miglior mezzo che si ha a disposizione per raggiungere la verità delle cose, magari aiutandolo a crescere sempre più. Questo post si intona perfettamente con l'argomento dell'intero blog, il quale discute di argomenti astronomico-cosmologici e quindi fisici, e quindi scientifici. Spero a breve di discutere un problema di cosmologia a cui sono particolarmente affezionato e di cui mi sono occupato ultimamente (e di cui continuerò ad occuparmi).

12 commenti:

sushi john ha detto...

bella ema. daccordo. però tu dici sana scienza. la scienza può essere logica, corretta, formale... ma sana? la scienza fa anche le bombe H. detto questo è chiaro che adoro la scienza... I \heartsuit science.

Deezzle ha detto...

Dal tuo discorso sembra quasi che studiare in una facoltà umanistica sia un fatto di comodo, piuttosto che di interesse. Io penso che l'asimmetria nelle facoltà italiane e l'asimmetria nella cultura, in generale, siano due cose diverse. Mi spiego meglio. Ciò che intendo per asimmetria nelle facoltà universitarie è questo: da entrambe le parti (scientifica e umanistica) c'è una sovrabbondanza di corsi di laurea. Addirittura a Padova (parlo di Padova perchè è l'università che conosco meglio, ma non è detto che non si possa applicare in altre università) c'è stato il "bisogno" di creare dei corsi di laurea di inter-facoltà, specie nel campo umanistico. Non bastano più le decine di corsi normali, ma si è dovuto ricorrere alle inter-facoltà. Il motivo è ovviamente il numero esagerato degli iscritti che, non essendoci numero chiuso, arrivano a flotte da tutte le parti. Il problema in questo caso è il disinteresse della gente per le materie scientifiche e allo stesso tempo un fatto di comodo: il problema che è strettamente radicato nella mente malata della maggior parte della gente è che la scienza sia fondamentalmente inutile. E questa impostazione di vedere le cose è stata il frutto di anni e anni di sbagliata istruzione da parte delle scuole (prima elementari poi medie e superiori) che hanno insegnato la scienza (e lo si continua a fare oggi) come qualcosa di fine a se stesso. Prendiamo ad esempio la matematica: per come te la insegnano a scuola te la fanno odiare, a meno che uno non sia proprio appassionato della materia. Ma, nella gran parte dei casi, la matematica viene insegnata come qualcosa che finita la scuola la puoi benissimo dimenticare. E così è per le altre materie scientifiche. Il problema dunque, a mio avviso, sta nel metodo di insegnamento delle scuole, che preferiscono insegnare "cose utili che ti serviranno un domani" piuttosto che cercare di aprirti gli occhi sul mondo, e quindi insegnarti a porti alcune domande invece di prendere tutto per scontato. Da qui scaturisce il disinteresse per la cultura scientifica e lo scienziato viene considerato tuttora un topo da laboratorio alienato dalla realtà. Lui, che la realtà la conosce meglio di chiunque altro.

ASTRONOMIA ha detto...

X Sushi: amico mio, quello che intendi tu, la bomba H, è stata un'applicazione scientifica da parte di menti malate, schifosamente malate.

X Dee: si vecchio mio è proprio così. Non voglio dire che occorra abolire qualunque roba non scientifica solo perchè in media a noi non importa nulla (almeno a me), però non tollero la disuguaglianza che si è venuta a creare nel corso del tempo e la conseguente asimmetria. Un cultore di qualunque disciplina umanista è spesso visto come sapiente, colto, intellettuale, intelligente e bla bla bla......, ma uno scienziato è spesso visto come pazzo o fuori dal mondo. Questo mi turba.....

sushi john ha detto...

SMBH: la scienza non può essere "sana", perché "sana" implica l'etica, e come tu ben sai l'Universo se ne fotte dell'etica. la scienza (nel senso ultimo del termine) "è" e basta, semplicemente perché descrive tutto ciò che esiste. boia che trip!
DEE: 1 corso = K fondi_statali (con K>0), N*K corsi = N*K fondi_statali

sushi john ha detto...

con N intero e positivo...

Anonimo ha detto...

Non sono gli scienziati a costruire le bombe H, danno solo gli strumenti.
Con questi intendo che i ricercatori, non hanno mai sbagliato (o quasi), è l'errato utilizzo a farne derivare delle sciagure.
Cmq, riconosco che ci vorrebbe più considerazione per gli scienziati e la scienza in generale, perchè è grazie a questi se noi abbiamo l'acqua corrante, il pc e la tv, ma bisogna stare attenti, non solo di scienza si può nutrire l'uomo, ma anche di filosofia, come non solo con filosofia, si può progredire. Ora sono necessarie entrambe. Per quanto rigurda la gente, l'ignoranza è il più grande male dell'uomo, chi mai potrà sconfiggerlo???
saluti

ASTRONOMIA ha detto...

Caro Giulio, a mio avviso, con tutto il rispetto per le discipline umaniste e suoi derivati, cianciando con le parole non si fanno grandi passi in avanti. Ovviamente servono perchè l'uomo ha bisogno di comunicazione, e di tante altre cose che loro possono dare. Ma io discutevo sul fine più ultimo che l'essere umano può avere, la ricerca della verità delle cose. Sentirsi finiti è nella natura dell'uomo, ma la scienza è quel mezzo che ti spinge a livelli meno superficiali, o come direbbe Weinberg, un pelo più in alto di una farsa.

ASTRONOMIA ha detto...

Sushi, forse io vedo la scienza un pò diversamente. Per me è sana finchè i propositi lo sono....

Filippo il mulo ha detto...

Vedo questi commenti solo ora, accidenti. Rispondo quindi per punti:
1. Sono d'accordo con Tomix sul rapporto tra scienza ed etica, ma gli scienziati sono pur sempre uomini, non solo puri scienziati, quindi dovrebbero avere un'etica umana. La stessa fisica che ci ha dato la bomba atomica ci ha dato anche un sacco di cose belle ed importanti: quindi tutto sta agli uomini, non agli scienziati. Gli scienziati scoprono, e interpretano. Poi la questione non è più scientifica.
2. Ema, forse sei esagerato a dire che solo con la scienza si arriva alla verità ultima, al nòcciolo della realtà. Secondo me ci si arriva un po' con la Scienza, un po' con l'Arte, e un po' con la Filosofia (quelle con la lettera maiuscola, non minuscola). In questo do ragione a Giulio. Proprio da scienziato uno dovrebbe riconoscere che non può un solo sistema logico, per quanto vasto e potente, occuparsi di tutto e dimostrare/smentire tutto. Ci sono infinite proposizioni indecidibili secondo il nostro sistema logico.
3. Myked ha indubbiamente ragione. Il problema secondo me sta più in Italia che in altri Paesi anche per via della Chiesa, e della grande tradizione umanistica che l'Italia ha sempre avuto dal Medioevo in poi.
4. Ad ogni modo, e riassumendo, lo ribadisco e lo ribadirò sempre: la scienza non è fine a se stessa e lo scienziato non è un topo di laboratorio privo di etica completamente alienato dal mondo e dalla vita reale.

ASTRONOMIA ha detto...

Ovviamente caro Fili al mondo serve tutto, dall'arte alla scienza. Ma il mio discorso puntava l'accento sull'importanza della scienza. Ciò che a me dà particolarmente fastidio è l'indifferenza e la superficialità. In media la gente tende a sprecare troppo, sia denaro che risorse celebrali. Potremo fare di più se solo volessimo, e chi può farlo e proprio la scienza secondo me.

Filippo il mulo ha detto...

Eh, sante parole.

Ville ha detto...

se fossi maggiormente versato nella cultura umanistica, forse sapresti che "un pò" è un errore ortografico, dal momento che la locuzione corretta è "un po' ".